Il Watestart e i primi bordi rappresentano il momento più atteso, giusto?

Ogni persona che comincia il kite ha come obiettivo di sentire l’adrenalina che si prova nel tirare il primo bordo. Non a caso, è la prima domanda che mi viene posta regolarmente quando mi si prenota un corso di kite.
Il desiderio è talmente grande che, spesso, vorrebbero riuscirci sin dalla prima lezione.

Come abbiamo visto negli articoli precedenti (link nuova pagina blog), però, sono molti gli elementi che devi padroneggiare prima di lanciarti in questo step.

Ed ancora una volta, la calma e la pazienza saranno due virtù che ti aiuteranno nella tua progressione.
Arrivati a questo punto, dobbiamo effettuare un’ultima, ma non meno importante, distinzione: infatti, è bene distinguere il waterstart dal tirare un bordo:

WATERSTART: è solo il momento in cui l’allievo riesce ad alzarsi, in maniera corretta e controllata, sulla tavola, senza continuare a navigare.
TIRARE UN BORDO: è il momento della navigazione.

Purtroppo, questi due elementi sono spesso accorpati, con un risultato scadente ed un numero di errori sempre crescente.
Ma una cosa e alzarsi sulla tavola in controllo, ed un’altra saper mantenere l’equilibrio sulla tavola mentre si naviga.
È necessario in prima istanza consacrare la giusta attenzione al solo waterstart, e ripetero più e più volte senza navigare.
Può essere frustrante, ma è importante.

Ciò che constato sugli spot è incredibile: la maggior parte dei rider che cominciano a tirare i primi bordi, effettuano degli waterstart inguardabili e poco controllati.
Ciò non è ammissibile. Infatti, pensando di padroneggiare questa tecnica solo perché sanno più o meno navigare su svariati metri, si prendono spesso la libertà di eseguire un waterstart anche con ostacoli sottovento, con conseguenze spesso disastrose.

Ma perché accade questo?
Il problema è psicologico. Non appena siamo sulla tavola, non vogliamo smettere di divertirci.
Ma è bene capire se il tuo obiettivo è divertirti, o imparare.
Quando inizi a praticare il waterstart non devi fare più di 4-5metri, anche meno se possibile.
Per eseguire correttamente un waterstart devi essere in grado di non scarrocciare, di non far spiattellare la tavola e avere una salita fluida e controllata.

Ecco i 4 step per riuscire un waterstart:

1. Posizionarsi correttamente e trovare l’equilibrio

Prima di inviare il kite devi essere sicuro di essere ben equilibrato.
Prendi una frazione di secondo con la tavola ai piedi, il kite allo zenit e la schiena perpendicolare all’asse del vento.

A questo punto dovrai spostare leggermente l’orientazione delle spalle nella direzione scelta.
Per fare questo puoi aiutarti con la vela (dolcemente, movimenti piccoli e controllati), e restare tonico con addome e le gambe per tenere SEMPRE la tavola perpendicolare alla trazione della vela.

Se la posizione non è corretta, quando muovi la vela sentirai una trazione laterale, come qualcuno che ti tirasse il braccio, con conseguente perdita d’equilibrio.
Al contrario noi cerchiamo una trazione più orizzontale, che sarà in seguito convertita in verticale per alzarsi e frenare.

CONSIGLI PER L’ESERCIZIO: Parti dalla posizione iniziale descritta sopra (kite allo zenit e tavola ai piedi, con il vento perpendicolare alla schiena) e cerca di muovere dolcemente l’ala per orientarti nella direzione scelta, e poi tranquillamente ritorna al punto di partenza, lo zenit.
La vela deve muoversi piano. Non vogliamo alzarci, solamente capire e sentire la giusta posizione.
Muovi la vela tra le 12 e le 12 e 30 massimo per andare a destra, e poi rivieni al centro. Fai la stessa cosa a sinistra.

ATTENZIONE, mai rilasciare le punte dei piedi, sempre piedi a martello, e mai stendere totalmente le gambe. Altrimenti perderai la tavola o ruoterai su te stesso.

Waterstart nel kitesurf - equilibrio

2. Il kite, capirne il movimento e la potenza necessaria

Come sempre, la vela è tutto nel kitesurf.

Il kite deve generare potenza ma non troppa.
Il kite deve tirare all’orizzontale e non sul lato (capita spesso a causa di un errore sulla barra).

Primo consiglio: non rilasciare troppo la barra. Devi sforzarti a tenere la barra nello “sweet point” o non avrai controllo. Questo è un errore classico.
Se non hai i cavi in tensioni, la vela percorrerà il bordo finestra tirandoti lateralmente, e non riuscirai ad avere la giusta trazione.
Inoltre, se non hai tensione, non riuscirai a far ruotare il kite facendolo tornare verso l’alto, con conseguente accelerazione dell’aquilone verso terra e una tua caduta in avanti.

Una volta capito questo punto, l’obiettivo è capire la potenza necessaria da generare.
Ricordati che in questo momento rientrano in gioco tutti gli esercizi precedenti, ossia simulare un waterstart senza tavola, il body drag, etc..
L’istruttore non può, quasi mai, darti la posizione esatta da far assumere alla vela, a meno che il vento non sia super costante. Il vento cambia, così come cambiano lo “sweet point” e la potenza che tu devi essere in grado di trovare e generare.

L’obiettivo è quindi, praticando degli esercizi, provare la giusta sensazione.

Per fare ciò, ci sono 3 cose da tenere in considerazione se vuoi generare la giusta potenza (alcune già viste nel pilotaggio):

  • I movimenti devono essere più secchi e la barra deve essere ben inclinata. Se inclini la barra forte a destra e direttamente (quasi istantaneamente) forte a sinistra, la vela non accelera e non prende potenza. La potenza, o trazione, sarà determinata dal lasso di tempo che intercorre tra i due movimenti, che permetterà alla vela di accelerare, e quindi tirare. Ma, in ogni caso, il movimento della barra deve permettere alla vela di ruotare bene su sé stessa, quindi devi inclinarla in maniera decisa.
  • Da che posizione deve partire il kite?
    Dipende.

    • Se il vento è leggero puoi partire leggermente nella finestra opposta per far ruotare maggiormente la vela e farla scendere più radicalmente verso la power zone. Attenzione a rimanere ben concentrati per ridare la sessa direttiva al kite e farlo risalire, o cadrai avanti.
      In questo caso sarà importante anche fare opposizione con il corpo.
    • Se il vento è più forte, potrai partire dallo zenit, altrimenti rischierai di generare una trazione troppo violenta.

Capire questa differenza è fondamentale perché può servire anche in navigazione, quando il vento è leggero (articolo tirare i bordi, vento leggero, vela dall’altra parte).

In ogni caso il kite non deve partire troppo basso, o la trazione non sarà sufficiente, salvo se sei troppo invelato.

  • Quando far risalire il kite?

In linea teorica devi far risalire la vela nel momento in cui senti una pressione nel trapezio.

Più facile a dirsi che a farsi.
ATTENZIONE però, all’inizio il tuo tempo di reazione, a causa della moltitudine di fattori da prendere in conto, sarà falsato e in ritardo.
La conseguenza non è piacevole.
Ti consiglio dunque di andarci gradualmente e aggiustare la potenza in base al precedente movimento. Questo ti permetterà di prendere fiducia e fare dei movimenti sempre più grandi senza metterti paura.
Meglio essere in anticipo che in ritardo.

Ogni esercizio è progressivo; pertanto, se fai un piccolo movimento e non riesci ad alzarti (esempio, spostando il kite dalle 12 alle 12 e 30), il secondo non lo fare brutale altrimenti sarai scaraventato in avanti (ad es. dalle 12 alle 2).

RICORDATI inoltre che una vela che scende deve sempre risalire. Quindi, nel momento in cui la vela comincia a tirare, non cadere nel panico rilasciando la barra, altrimenti accelererà ulteriormente creando maggiore trazione.
Resta tonico, cavi in tensione, e dai un comando per farla risalire, prima di rilasciare progressivamente la tensione stendendo un po’ le braccia.

Attenzione, nel momento in cui la vela risale, a non fare andare il kite nella finestra opposta, o rischierai di perdere l’equilibrio, o ancora peggio di effettuare un salto.

Normalmente un movimento d’ala (un “8”) è necessario per il waterstart. Se non ti sei alzato, non ti intestardire con movimenti continui ed inutili, che avranno per effetto solo quello di fare scendere la vela sempre più bassa, o provocare grossi errori e cadute non piacevoli.

Quindi, se non ti sei alzato, ritorna allo zenit e ricomincia. Un solo movimento deve farti salire sulla tavola.

Waterstart nel kitesurf - movimento del kite

📷  Aurelien Toulan

3. Il ruolo del tuo corpo

Devi essere tonico. Ti indico tuttavia qualche elemento su cui puoi concentrarti:

  • Punte dei piedi verso l’alto (piedi a martello), o perderai la tavola.
  • Tutte e due le ginocchia piegate, o rischierai di ruotare, e perderai la tavola. Troppo spesso vedo persone a cui è stato detto di stendere la gamba avanti, e lo fanno ancora prima di inviare il kite.
  • Schiena incurvata e gobba con le spalle ricurve verso l’avanti. La testa non deve essere lontana dal boma. Questo ti permetterà di non rilasciare il peso all’indietro evitando alle gambe a stendersi e alle punte dei piedi di rilasciarsi.
  • Resta tonico in questa posizione.
  • Quando invii la vela, è il sedere che scivola verso i talloni. Quindi resta sempre con le gambe ben piegate.
  • Nel momento in cui fai risalire la vela, esercita una pressione sui talloni, e specialmente con quello della gamba posteriore per dare resistenza e orientare correttamente la tavola.
  • Gamba anteriore semi piegata o tesa, al momento che la vela risale verso le zenit. All’inizio non sono un fan di avere la gamba tesa (più siamo rigidi meno equilibrio abbiamo) ma per alcune persone questo consiglio è utile.

Uno degli errori classici è partire scarrocciando e derapando. Questo sopravviene se, oltre ad avere generato troppa potenza, ti butti indietro con le spalle, non fai pressione sul tallone posteriore e spingi in egual misura con entrambi i talloni. Così facendo la tavola non si orienterà mai correttamente.