Ti sei già domandato/a perché mai devi passare così tanto tempo a camminare o a farti tirare (body drag) senza tavola da un kite prima di provare a fare una partenza (waterstart) in kitesurf ?
La risposta a queste due domande è semplice: più ti alleni con esercizi semplici e potenzialmente noiosi, ma non pericolosi, e più crei degli automatismi che ti permetteranno di controllare anche le situazioni più complesse.
Questi due esercizi sono la base di un buon pilotaggio e devono essere eseguiti a ripetizione per riuscire il primo waterstat e tirare il tuo primo bordo correttamente.
Sono due esercizi, secondo me, che devono essere effettuati in un solo lato (o quadrante) della finestra di volo (destro o sinistro), poiché l’obiettivo è provare le sensazioni che avrai una volta che salirai sulla tavola e navigherai.
Esaminiamoli nel dettaglio:
Cosa ti apporta spostarti con un kite in volo senza tavola e a cosa devi fare attenzione?
In questa tappa dell’apprendimento, l’obiettivo è generare la minima trazione possibile che ti consente uno spostamento adeguato e confortevole.
Camminare con il kite vuol dire riuscire a padroneggiare:
- Un movimento continuo e controllato del kite
- La stabilizzazione del kite
Come puoi notare, stiamo parlando della base dei movimenti di pilotaggio di cui hai bisogno per navigare.
Quando navighiamo, infatti, non facciamo altro che alternare queste due azioni.
Camminando sullo spot potrai simulare la navigazione eliminando la complessità aggiunta dalla tavola, adattando ovviamente la trazione alle tue esigenze.
Se riesci a svolgere questo esercizio senza tavola in maniera disinvolta, tutto sarà più semplice nella fase successiva.
Camminare con il kite ti permetterà, inoltre, di raggiungere un primo stadio di autonomia, ossia acquisire la capacità di posizionarti sullo spot nel punto che preferisci per iniziare, ma ancora più importante, saper ritornare al punto di partenza se non riesci a bolinare (ovviamente se pratichi in uno spot in acqua poco profonda).
Di seguito ti indico alcuni consigli su come procedere e quali errori evitare.

- Come svolgere l’esercizio?
In primo luogo, perché l’esercizio sia svolto correttamente, dovrai riuscire ad avere una trazione costante. Il kite deve aiutarti a camminare, senza strattonarti o senza sventare.
Non è il kite che decide dove vai tu, ma il tuo pilotaggio.
Il mio consiglio è alternare dei movimenti leggeri e coordinati, per dare un po’ di potenza, alla stabilizzazione, per avere più controllo e meno trazione, il tutto mentre continui a camminare.
Riuscire ad alternali in maniera armonica è fondamentale.
L’esercizio va svolto facendo evolvere l’aquilone in una sola finestra.
- Gli errori più comuni da non commettere:
Quando il vento è debole, i movimenti devono essere più ampi e continui.
- Se simuli un’andatura di traverso o bolina l’esercizio si semplifica e, più veloce camminerai, più vento apparente genererai e più sarà facile stabilizzare il kite.
- Se simuli un’andatura al lasco o poppa, non avrai altra soluzione se non quella di far dei movimenti molto ampi, passando per la power zone.
In ogni caso, con vento debole, o ti muovi tu o muovi la vela.
Quando il vento è forte, l’esercizio si semplifica, ma i movimenti si devono ridurre. Nel vento forte:
- Attenzione a non far scendere la vela troppo bassa, o sentirai una trazione troppo forte e rischierai di trovare difficoltà a fermarti. In più, il kite per ritornare allo zentih percorrerà un percorso più ampio, generando ulteriore trazione.
- È importante tenere la barra nel suo “sweet point” che ti permettera di gestire i movimenti in maniera controllata.
- Attenzione a non dare comandi troppo secchi, il kite deve avere una curva lineare e non ruotare su sé stesso (drift). La conseguenza di quest’errore è spesso un momento di panico e il rilascio totale della barra. Il kite rischierà di accelerare ancora di più passando nella power zone e tu rischierai di essere catapultato in avanti.
Se non ti senti in controllo, fermati, e poi ricomincia. Camminare può all’inizio destabilizzarti.
Spostarsi con il kite in volo è molto importante per capire la finestra di volo e praticare/simulare le diverse andature.
A te di capire come adattare il tuo pilotaggio in funzione della direzione che assumi.

Cosa ti insegna il body drag, e quali errori devi evitare?
Il body drag è quella tecnica che ci consente di farsi trasportare dal kite, senza la tavola ai nostri piedi.
È necessario distinguere due tipi di body drag, ognuno dei quali ha la sua utilità:
Sul ventre, per andare al lasco;
Sul fianco, per andare di traverso o di bolina.
Il body drag sul ventre
Il body drag sul ventre è solitamente insegnato nel momento in cui dobbiamo imparare a generare una trazione consistente con il kite, e farlo entrare nella power zone. In sostanza ci esercitiamo a gestire la potenza del kite.
Essendo un momento delicato, perché ogni errore può imbarcarti, è bene farlo in acqua senza rischiare movimenti maldestri sulla spiaggia che provocherebbero maggiori danni, a meno che il vento sia leggero e il materiale adatto.
Il body drag evita al praticante che perde il controllo, di correre tirato dal kite con la barra nelle mani e rischiare distorsioni alle membra inferiori, o cadere su superfici dure.
In questo tipo di esercizio il kite deve scendere nella power zone. A te di decidere se il movimento del kite (quelli che spesso viene chiamato l’“8”) deve essere ampio (più trazione) o ridotto (meno trazione). È necessario adattare l’esercizio alle tue necessità.
In ogni caso ti dirigerai al lasco.
A cosa fare attenzione?
- Comincia con movimenti decisi ma ridotti, per non farti paura. Aumenta progressivamente l’ampiezza dei movimenti per generare più trazione;
- Utilizza una solo finestra. Se ti dirigi a destra, la vela non deve mai andare a sinistra, altrimenti perderai l’equilibrio e ti ritroverai potenzialmente sulla schiena o sarai proiettato in avanti perdendo totalmente il controllo;
- Fai movimenti continui, e cerca di inanellare più movimenti (almeno 3) nella stessa direzione, prima di fermarti allo zenit e dirigerti nella direzione opposta;
- Resta tonico e sempre con le spalle parallele ai cavi. Il momento più critico è il primo movimento, se non tieni la posizione, perderai equilibrio e ti ritroverai sul fianco/schiena perdendo il controllo del kite;
- Rilassati quanto più possibile. Se ti irrigidisci tenderai ad aggrapparti alla barra con nefaste conseguenze sul pilotaggio.

Il body drag sul fianco (upwind)
Il body drag sul fianco trova la sua utilità principale nel recuperare la tavola una volta persa, o per rientrare a riva in caso non riuscissi a salire sulla tavola. Infatti, utilizzando il proprio corpo come deriva, e tenendo la vela stabile a circa 45°, riuscirai ad avere un’andatura di traverso o di bolina.
Inoltre, questa pratica è utile in quegli spot nei quali devi allontanarti dal bordo per fare un water start, ad esempio in una spiaggia con orientazione side-on shore.
Grazie al body drag ti potrai allontanare sufficientemente per non rischiare il waterstart troppo vicino alla riva.
A cosa fare attenzione?
- Per prima cosa, devi essere in grado di pilotare il kite con una mano e tenerlo stabile nella finestra di volo nella quale ti dirigi;
- Sii tonico. Il “braccio avanti” (barccio a destra se vai mure a dritta) dovrai allungarlo indicando quanto più possibile sopravento, e le gambe devono essere distese (non devi battere i piedi, è il kite che ti trascina). Devi avere tutto il fianco in acqua (non il ventre, non la schiena).
- Se tieni il kite troppo alto perderai equilibrio e ti ritroverai sulla schiena, se il kite scende troppo, il controllo sarà più delicato e rischierai di ritrovarti sul ventre, al lasco. La stabilizzazione a una mano è fondamentale.
- Abituati a fare bordi abbastanza lunghi per padroneggiare bene l’esercizio, ma